Emilio Salgari


[ Qualche considerazione sulla lettura della biografia salgariana "Vita, tempeste, sciagure di Salgari, il padre degli eroi" di G.Arpino e R.Antonetto ]


Ho letto poco tempo fa una dettagliatissima biografia sul nostro Emilio.
Mi sono rimasti in mente alcuni passi di questo libro che voglio con voi condividere. Ivi si raccontano tante piccole curiosità che fanno di lui non solo un padre d'eroi, ma un eroe stesso!
Ecco alcuni "mozziconi" non connessi tra loro ma che alcuni ignorano: Figlio di genitori suicida, morto per suicidio, e padre di suicida.
Emilio Salgari nasce a Verona da Luigi e Luigia. Una zingara predice alla madre il futuro del figlio, futuro roseo e promettente ... ahilui!
Una mattina sui muri di Verona appaiono dei manifesti con impressa sopra una tigre e una scritta: la Tigre è scappata!
Qualche giorno dopo la stessa immagine ma con un'altra scritta: la Tigre è arrivata! Leggete la "Nuova Arena".
E' un uomo bellissimo la Tigre, terribile come quella a strisce ma in carne ed ossa, ma firmata dal giovane Emilio Salgari. Lui, quell'omino piccolo e così giovane suscita un grande scalpore?! Si, soprattutto tra i giovani. In quegli anni piace l'esotismo, la scoperta e l'avventura. I veronesi danno a Salgari il nomignolo di "Tigre della Magnesia" ed ecco come è salutato tutte le mattine.
Salgari sentendosi offeso viene anche al duello con la sciabola con un altro giornalista, naturalmente vincendo. Qualche tempo dopo la storia si ripete con un amico e Salgari cade in un lago di sangue. Mentre l'amico si dispera, egli ridacchia poiché si è sistemato una vescica con del sangue di bue sotto la camicia.
La sera va al porto a sentire le "barcarole", sei marinai quasi ubriachi, per respirare l'aria salubre del mare per sentire il vento tra i capelli ...
Scrive lettere d'amore ad una ragazza inglese prima di innamorarsi di Ida del tipo :

... lasciate questo paese, o mia divina? Tornate nella Vostra terra, ma con un ricordo, il mio. E se mai ritornerete, qui, nella mia Italia sappiate che io sarò sempre a Vostra disposizione, sia pure per vendicare un'offesa, io metto il mio braccio, la mia sciabola e la mia vita dinanzi a Voi ...

Quando conosce Ida invece ne scrive alcune come solo Sandokan e il Corsaro Nero ne potrebbero scrivere, e di cui io non son degno di riportare parola. Gli anni scorrono e Emilio sforna romanzi con un ritmo da record. Si è trasferito a Genova, quindi a Torino scrivendo per Bemporand, Donath, Sonzogno e tanti altri. Persino ricorre a degli pseudonimi per cercare di portare a casa qualche lira in più. Non mi ricordo le cifre che vi erano riportate ma si diceva che un dipendente dell'Azienda Tramvie Municipali (ATM, la più importante rete di trasporti pubblici nel Piemonte - più di 208 linee -) e uno della FIAT guadagnassero di meno di quanto ricavasse da ogni libro Salgari. No, non era povero parlando in quell'epoca, voleva far fare alla famiglia composta dai quattro figli, dalla moglie e dalla madre, una vita nobile, nobile come era il suo titolo. Il Re, letti i suoi romanzi, lo nomina Cavaliere e mette a sua disposizione la sua cassa.
Emilio scrive ringraziando e dicendo che accetterebbe i soldi solo se gli venissero posti da un uomo coi capelli lunghi, neri e ricci, molto alto vestito all'orientale con in capo un turbante adorno di una pietra preziosa grossa quanto una noce, scimitarra e kriss.
Il romanzo "La Tigre della Malesia" come doveva essere scritto è molto toccante. Un'altra stesura aveva preparato Salgari per questo romanzo. Io ho pianto quando ho letto l'ultimo libro del ciclo indo-malese, perché le storie di Sandokan finivano, e con queste i sogni. Ma avrei pianto molto di più leggendo "La Tigre della Malesia" come era nata, ecco perché:

Yanez, Sandokan e Jenny sono inseguiti dagli inglesi - Le scorte di cibo sono finite - le tigri assediano i due uomini e la fanciulla - Sandokan e Yanez scavano una buca da dove poter cacciare . Vi sono quattro tigri davanti ai due cacciatori - Una cerca di gettarsi su Jenny - Sandokan la salva e uccide le altre tre tigri - I tre mangiano la carne delle tigri - Jenny muore di cholera - Sandokan la raccoglie fra le sue braccia - E' disperato, il suo grande amore è morto - Sandokan estrae una pistola dalla fascia e si spara in bocca - Yanez scappa e vive coi dayaki di Sandokan e con le ricchezze del pirata.

Capite?
Ma per fortuna Jenny diventa Marianna e Sandokan non morirà MAI.
Le passioni di Emilio sono il velocipede e la scherma. Viaggia da casa in biblioteca e si diverte moltissimo a giocare ai pirati. Tenterà il suicidio infilzandosi con una sciabola, ma la fortuna dei suoi eroi è con lui, si salva.
Collaborerà con il suo amico Luigi Motta, uno dei pochi che lo aiuterà anche dopo la morte. Senza volerlo egli diventa l'alleato di Mussolini perché i ragazzi che leggevano Salgari, ora sono soldati al fronte.
Quei ragazzi che scrivevano:

... Vi darei la mia vita Cavaliere, se ciò servisse ad aiutarVi ...
... chiedetemi di rubare per Voi e io lo farò ...

Ora sono quelli che partono alla conquista dell'Etiopia e dell'Eritrea. Avrebbero chiamato una di queste terre "Salgaria" se solo le truppe italiane non fossero andate a catafascio.
Morirono i genitori di Salgari, la moglie fu internata in manicomio ed Emilio sforna gli ultimi suoi bellissimi libri. Chiese un aiuto economico alla Real Casa, ma chi si poteva occupare del povero scrittore veronese, con l'assassinio di Re Umberto e la guerra alle porte. Poi la fredda mattina del 25 Aprile dell'anno che tutti conosciamo egli scese, finse di aspettare il tram, il 68, poi si diresse su pei colli, dove fece l'ultima delle su imprese esotiche: il harakiri, suicidio cinese per mezzo di una lama. Lo trovò una contadina, col ventre e la gola sanguinanti. Nella sua giacca di panno grigio non c'erano documenti ma due lette re una destinata ai figli e una ai suoi editori:

... figlioli, vado a morire, voi sapete dove, si troverà domani il mio cadavere, poiché è sul colle ove andavamo a cogliere i fiori e a fare merenda. Purtroppo vi lascio più in miseria che in buone condizioni. Ho 600 lire in banca e 50 da ritirare presso una signora di cui vi allego l'indirizzo. Curate vostra madre e pensate per favore al mio funerale...

... a voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria o anche di più, chiedo solo che per compenso dei che vi ho dato pensiate ai miei funerali e ai miei figli. Vi saluto spezzando la penna.

EMILIO SALGARI

Il giorno dei funerali un grandissimo pubblico si raccoglie davanti alla casa di Corso Casale. Fatima, la figlia più grande addirittura sviene davanti alla salma del padre. Luigi Motta lancerà un'iniziativa per aiutare i figli a vivere, un piccolo contributo da mettere in una cassettina.
Egli non abbandonerà mai Emilio, arrivando anche a picchiare Gaetano Salvemini che aveva osato sputare su Salgari. Proverà a continuare le avventure del collega veronese ma senza successo. Lo stesso faranno i figli ma con lo stesso risultato. Fatima morirà di cancro, precedendo la madre che finirà i suoi giorni in manicomio. Nadir e Romero muoiono giovani. Omar per un po' scriverà le avventure di Sandokan e del Corsaro Nero poi si butterà giù dalla finestra, come già aveva fato suo nonno.
Allora il campo fu aperto ai falsi. Ognuno firmava Salgari, E.S., Emilio S., Salgari E., Cap.E.S. e tanti altri.
Allora domani dite una preghiera per lui, domani festa della liberazione e anniversario di morte, la morte di Emilio Salgari.

Fabio Negro

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