FAQ - Frequently Asked Questions
del sito
www.emiliosalgari.it
riguardanti lo scrittore Emilio Salgari e la sua Opera


Aggiornamento al 20-08-2016


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INDICE

Sezione A: Perché queste "FAQ SALGARIANE"?

Sezione B: Le domande relative alla vita dello scrittore Emilio Salgari.

Sezione C: Le domande relative agli scritti di Emilio Salgari.

Sezione D: Le domande relative a tutta la produzione (cinematografica, fumettistica, ecc..)
basata sulla vita e le Opere di Emilio Salgari.

Sezione E: C'è dell'altro?

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Sezione A: Perché queste "FAQ SALGARIANE"?

Queste FAQ nascono dalla volontà di mettere ordine nel "caos" di notizie che girano intorno al personaggio "Emilio Salgari". Alcune di esse sono "false", altre semplicemente sono "distorte" o poco chiare. Questa pagina vuole essere un piccolo VADEMECUM di nozioni per coloro che si avvicinano a Salgari per la prima volta ma anche, naturalmente, per coloro che gia' lo conoscono ma vogliono saperne di piu'.
E, su Salgari, si puo' affermare che "non si sa mai tutto". Infatti, a oltre 90 anni dalla morte, continuano a "saltar fuori" notizie inedite sulla sua Opera, o si approfondiscono e tornano alla ribalta quelle gia' accreditate. Insomma, una situazione sempre in aggiornamento in cui sono necessari dei "punti fermi" dai quali partire, e queste FAQ raccolgono anche tutta una serie di domande su "curiosità" che da sempre i lettori salgariani si sono chiesti senza trovare risposte.

La stesura di queste FAQ non e' opera di una singola persona, ma frutto della collaborazione di tutti i salgariani che vi vogliono partecipare, di tutte le persone interessate a questo scrittore, ciascuna delle quali puo' proporre quesiti o occuparsi di qualche argomento gia' segnalato (le domande "in preparazione").

Le FAQ sono anche, per certi versi, una "mappa del sito", poichè sono presenti rimandi (link) a ulteriori specifiche sezioni del sito stesso (se presenti) che possono rispondere esaurientemente alla domanda in oggetto.
BUONA LETTURA!


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Sezione B: Le domande relative alla vita dello scrittore Emilio Salgari.

B.1 Innanzitutto: ma si pronuncia Sàlgari o Salgàri?
Benchè sia più gettonata la prima pronuncia, quella corretta, etimologicamente, è in realtà la seconda. Difatti, si tratta di un cognome fitonomo, che cioè deriva da una pianta, il "salgàr", che in dialetto Veneto e' l'albero del salice. Di conseguenza, l'accento va, per la pronuncia corretta, sulla seconda a.



B.2 E' vero che Salgari non vide mai i posti che descrisse nei suoi romanzi? Se è così quali posti vide realmente?
E' vero, Salgari non vide mai la Malesia, l'India o il Mar dei Caraibi, che conobbe e studiò attraverso le pagine di enciclopedie, riviste di viaggi e un gran numero di altre fonti, cui attingeva nelle biblioteche delle città in cui visse (Verona, Torino). Si conosce un solo viaggio marittimo di questo autore, cui partecipò come passeggero o mozzo, ma di sicuro non come "capitano", e fu a bordo della nave "Italia Una", nel 1880 e durato circa tre mesi (vedi anche FAQ C.5).
"L'Italia Una" navigava nell'Adriatico, da Venezia verso i porti della Dalmazia, toccando infine anche Brindisi.



B.3 Ma era o no "capitano di marina"?
Nel 1878 Salgari si iscrisse al Regio Istituto Tecnico e Nautico "Paolo Sarpi" di Venezia, ma non ottenne mai la licenza. Frequentò il primo anno con successo e buoni voti, che cominciano a stentare, in alcune materie, nell'anno successivo, il secondo di frequenza. Non si presenta alla sessione autunnale e non ottiene quindi la licenza. Per ottenere la patente di "capitano di gran cabotaggio", la legge richiede un'età minima di 22 anni e quattro anni di navigazione effettiva. Ma, come detto nella FAQ B.2, non navigò mai così a lungo.
Nonostante questo, Salgari non smise mai di considersi e di presentarsi ad altri col titolo di "Capitano" (titolo che difese anche con un duello alla spada - che vinse! - contro un giornalista veronese che l'aveva messo in dubbio e preso in giro) e di firmare con questo nome vari romanzi.
Nel novembre 2011, nel centesimo anniversario della morte di Emilio Salgari, in omaggio alla sua memoria, lo scrittore è stato insignito del diploma di Capitano honoris causa dall'Istituto Nautico San Giorgio di Genova, raggiungendo così, finalmente, il titolo tanto agognato.



B.4 Perchè si è ucciso?
Rispondere a questa domanda non e' facile, perchè probabilmente non c'e' una unica motivazione. Nelle lettere per i figli, gli editori, i direttori dei giornali torinesi, lettere scritte pochi giorni prima di suicidarsi, Salgari denuncia i suoi editori scrivendo di loro: " A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che io vi ho dato pensiate ai miei funerali. "
Ma, oltre a problemi economici, Salgari era angustiato anche da problemi di salute, poiche' la vista, dopo anni di lavoro serrato, gli si stava progressivamente indebolendo, mentre il "colpo di grazia" si deve certamente al ricovero dell'amata moglie Ida/Aida in manicomio, avvenuto una settimana prima del suicidio dello scrittore.



B.5 Perchè i contemporanei del nostro Salgari si mantenevano a distanza da Lui? La Regina d'Italia lo fece Cavaliere, ma perchè altri, ad esempio, gli intellettuali dell'epoca lo "evitavano"?
In sintesi (perché la risposta richiederebbe un libro): una grande parte del pubblico (in senso lato: ovvero non solo i giovani di entrambi i sessi, ma altresì molti adulti) dei suoi tempi lo adorava e arricchiva i suoi editori (evidentemente a scapito di altri).
Era invece avversato dal clero perchè era uno scrittore laico; ad es. non disdegnava una vago erotismo (fatto salvo il periodo in cui lavorò per gli editori torinesi Speirani, cattolicissimi. In quell'occasione Salgari si adeguò, per ovvie ragioni).
Era avversato da educatori, accademici e affini perché operava in ambito extra-scolastico, infrangeva tutte le tradizioni ottocentesche riferite alla letteratura per la gioventù, la sua prosa appariva poco accurata, trasmetteva messaggi passionali (vendetta, violenza, amori tra etnie diverse, ecc.) che "scaldavano la testa" ai giovani senza veicolare ideali e insegnamenti (secondo la mentalità dell'epoca, si capisce).
Era ignorato dai critici che non volevano schierarsi contro le categorie suddette. Era avversato da molti genitori per le identiche ragioni. Altro lungo discorso si potrebbe fare per la "scuola" che stava formando, con ripercussioni sul mercato a scapito di altri autori ortodossi, di punto in bianco messi da parte nei gusti del popolo. Fenomeno analogo, per molti versi, è accaduto con l'avvento dei fumetti, ad esempio, o di altra paraletteratura oggi accettata e studiata.
Morale: guai a chi è in anticipo sui tempi o si pone, senza volerlo, in contrasto con chi detiene il potere.



B.6 Esistono ancora discendenti di Emilio Salgari?
Si, esistono dei discendenti "diretti" e "indiretti" di Emilio Salgari. I primi, che abitano in Piemonte, sono discendenti da Romero, in quanto Fatima e Nadir moriranno purtroppo giovani, senza essersi sposati, e Omar non avrà figli diretti (ma acquisirà una figlia, nata dal precedente matrimonio della seconda moglie).
I discendenti indiretti derivano invece dai parenti di Emilio di Negrar e della Valpolicella, e abitano tuttora in questa zona della provincia veronese.



B.6 Come possiamo definire il rapporto di Salgari con la religione?
Nell'opera salgariana prevale senza dubbio lo spirito laico, le capacità dell'uomo non possono essere compromesse dall'intervento di una divinità.
Questo non significa però, sia in ambito indiano, terra di grande sacralità, che in generale in altri contesti avventurosi, che manchi la religiosità, che Salgari ignori questo ambito nei suoi romanzi o che non fosse un buon credente a sua volta. La religiosità fa parte dell'uomo, di qualsiasi uomo, e quindi, raccontando le avventure di uomini, Salgari non può omettere i momenti in cui invocano (o bestemmiano) il loro Dio (qualunque esso sia), perchè sono momenti che sono parte integrante della loro vita.
Nell'opera salgariana è possibile rintracciare brani in cui sono svilite religioni orientali, mentre non esistono altrettante prese di posizione verso il cattolicesimo, per lo meno non troppo evidenti. Ma non dimentichiamo che, ad esempio, Salgari si è decisamente schierato contro il creazionismo ed ha assunto atteggiamenti narrativi decisamente laici (la sfida alle divinità, l'erotismo, ecc.) che hanno attirato, ai suoi tempi e per molto tempo dopo, le risolute censure cattoliche. Va anche detto, tuttavia, che, come scrittore, Salgari si dimostrò incredibilmente devoto lavorando per i cattolici editori Speirani, scrivendo di personaggi religiosissimi ed evitando persino la presenza di donne nelle sue avventure (come si può leggere nel romanzo La scimitarra di Buddha).
Per maggiori approfondimenti su questo tema si può consultare anche l'articolo di Elsa Muller Lo spirito religioso nell'opera di Emilio Salgari, in L'ombra lunga dei palutuvieri, 1997, a cura dell'Associazione Friulana E. Salgari.



IN PREPARAZIONE:
DOM: Qual era la concezione di arte e letteratura di Salgari?


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Sezione C: Le domande relative agli scritti di Emilio Salgari.

C.1 Quanti romanzi ha scritto Salgari?
Felice Pozzo ha attribuito a Salgari, nell'ultima edizione della sua "bibliografia salgariana" pubblicata nel volume "Emilio Salgari e dintorni" (ediz. Liguori, 2000) la cifra di 84 romanzi. Tale cifra sale invece a 88 se si confronta la bibliografia di Vittorio Sarti (ediz. Pignatone, 1994).
La differenza si basa soprattutto sul fatto che Sarti inserisce tra i "romanzi" "La Rosa del Dong-Giang", "I Predoni del Gran Deserto"(il cui primo titolo fu "Vita eccentrica"), "Le Grandi Pesche nei Mari Australi" e "Storie Rosse" (si tratta di due volumi con il medesimo titolo, uno del 1910, quindi Salgari vivente, e che contiene una selezione di "capitoli" tratti da romanzi salgariani, e uno del 1954, quindi abbondantemente postumo, che è invece una raccolta di racconti), e non considera invece tra i titoli effettivi salgariani "Il Figlio del Cacciatore d'Orsi" (stampato con lo pseudonimo A.Permini nel 1899).
Pozzo comprende invece negli 84 romanzi appunto "Il Figlio del Cacciatore d'Orsi", mentre inserisce tra le "novelle" (cioe' "testi brevi") "La Rosa del Dong-Giang", "I Predoni del Gran Deserto" (col titolo originale di "Vita eccentrica") e "Le Grandi Pesche nei Mari Australi", considerando i due volumi dal titolo "Storie Rosse" semplicemente come "raccolte di racconti" e quindi non romanzi effettivi.



C.2 G.Landucci, Guido Altieri, E. Bertolini, Romero: perche' alcuni romanzi attribuiti a Salgari recano questi nomi?
Questi nomi sono alcuni degli "pseudonimi" usati da Salgari per pubblicare i suoi libri (ma Guido Altieri sarà usato anche nella pubblicazione di un nutrito gruppo di racconti).
Per poter "arrotondare il bilancio" di una famiglia in crescita (quindi incrementando le "entrate"), pubblichera' vari romanzi, ma anche molti racconti, sfruttando nomi diversi dal suo (quelli appunto citati nella domanda), presso l'editore Donath, con il quale aveva un regolare contratto "d'esclusiva", ma anche presso altri editori.
Alcuni di questi romanzi sono pregevoli, altri risentono della necessita' economica e risultano piu' fiacchi, altri ancora sono delle libere riduzioni o adattamenti di romanzi scritti da altri ("Le Caverne dei diamanti", "Il figlio del Cacciatore d'Orsi", "Avventure fra le PelliRosse").
In tutti pero' e' possibile rintracciare la "penna" di Salgari, che ha permesso la loro attribuzione a questo autore.



C.3 Le descrizioni dei luoghi sono attendibili?
Pur non avendo visitato i luoghi di cui parla nei suoi libri, le descrizioni che ne riporta sono piu' che attendibili! Molto spesso, in effetti, i suoi lettori che hanno successivamente visitato realmente questi posti, li hanno trovati perfettamente sovrapponibili a quelli cartacei.
Infatti, prima della stesura di ogni romanzo, Salgari si documentava minuziosamente, studiando su varie fonti. Gli errori che si possono trovare nelle sue Opere sono in effetti generalmente imputabili a errori presenti nelle sue fonti, o, in alcuni casi, a loro trascrizioni frettolose.



C.4 Mompracem esiste davvero?
La ricerca dell'isola di Mompracem su un atlante geografico moderno e' spiacevolmente infruttuosa. Di questa isoletta non si trova traccia, anche seguendo minuziosamente le coordinate segnate da Salgari nei suoi romanzi del ciclo dei "Pirati della Malesia". Mompracem allora e' esistita solo nella fantasia di questo scrittore? A quanto pare no, perche', se si confrontano carte geografiche antiche, dal 1600 al 1800, ecco che si puo' rintracciare Mompracem (anche se talvolta il nome riportato e' "storpiato" - es. Mompiaceum - ). L'isola e' pero' scomparsa nelle recenti carte geografiche.
Come mai?
Giulio Raiola, nel suo libro "Sandokan, mito e realtà", identifica l'isola di Mompracem con l'attuale Keraman, il cui nome, in malese, significa "l'isola che scompare", perche' appunto starebbe "scomparendo" perche' erosa progressivamente dal mare.
Molti studiosi hanno tuttavia contestato questa identificazione, tra essi segnaliamo Roberto Fioraso, che ne scrive nella prefazione al romanzo "La Tigre della Malesia" da lui curato (ediz. Viglongo, 1991).
Ancora più recentemente, nel 2011, Fabio Negro ha condotto un approfondito studio confrontando centinaia di cartine nautiche antiche con moderni rilievi satellitari e rintracciando l'attuale posizione dell'isola di Mompracem. Il suo lavoro è confluito nel volume "La riconquista di Mompracem. L'isola che c'era" (ediz. Simple, 2011).



C.5 Nel volume "I Cacciatori di Foche" pubblicato da Sonzogno per la prima volta nel 1929, c'e` il racconto "A Bordo dell'Italia Una". E` di Salgari? Non mi sembra.
No, non e' stato scritto da Salgari, anche se narra della prima, nonche' unica conosciuta, avventura marittima di questo scrittore. Si ritrova una variante di questo racconto in alcuni capitoli del romanzo "Le mie memorie" (altro titolo "Le mie avventure"), falso clamoroso che dovrebbe essere un'autobiografia salgariana, uscita nel 1929, molti anni dopo la morte di questo scrittore.
L'autore effettivo de "Le mie memorie" e di "A bordo dell'Italia Una", sembra sia stato però Renzo Chiosso (autore della prima stesura del romanzo, rimaneggiato poi da Bertinetti), amico della famiglia Salgari e autore di vari altri "falsi". Lo stesso Chiosso, in un documento rintracciato vari anni fa, si e' attribuito la paternità del romanzo e del racconto (quest'ultimo, in particolare, l'avrebbe scritto rimaneggiando e ampliando degli appunti lasciati dallo stesso Salgari).



C.6 Ho letto sulla pagina dei Falsi che questi sono proliferati dopo la morte di Salgari, nel 1911. Perche' allora sono considerati autentici "La Rivincita di Yanez" (uscito nel 1913) e "Straordinarie avventure di Testa di Pietra" (uscito nel 1915)?
In realtà bisognerebbe aggiungere alla lista anche "Il Bramino dell'Assam" e "La caduta di un impero", in quanto usciti nel 1911 ma dopo la morte di Salgari. Ci sono molti indizi che portano a ritenere questi due romanzi un unico volume, diviso in due parti probabilmente per motivazioni editoriali.
Tornando a "La Rivincita di Yanez" e a "Straordinarie avventure di Testa di Pietra", questi romanzi sono considerati, nella bibliografia salgariana, "autentici", anche se pubblicati postumi, in quanto alla base de "La rivincita di Yanez" c'e' un compiuto manoscritto, consegnato da Salgari prima della sua morte al suo editore Bemporad. Sul romanzo, in fase di preparazione alla pubblicazione, probabilmente "mise le mani" Renzo Chiosso, al quale fu affidato un compito di "revisione" del testo prima della stampa, raccordando anche eventuali passaggi della narrazione che Salgari aveva lasciato in sospeso [ vedi passo specifico].
Quanto alle "Straordinarie avventure di Testa di Pietra", anche in questo caso Salgari aveva gia' consegnato al suo editore una parte del romanzo, che sarebbe stato poi ultimato da Aristide Marino Giannella.



C.7 In una delle FAQ ho letto che si parla di erotismo nelle opere salgariane. Che cosa si intende con questo termine e dove trovo questo "erotismo" in Salgari?
Per quanto riguarda l'erotismo salgariano, non bisogna pensare a scene di "sesso sfrenato" come quelle che siamo "abituati" a vedere in tv o anche a leggere in certi romanzi: si tratta, in Salgari, di qualcosa di piu' "sottile", un gioco di sguardi, oppure delle descrizioni di fanciulle (ad esempio nel romanzo "La Favorita del Mahdi") che evocano scene di sensualita' (a maggior ragione per i tempi in cui scriveva Salgari).



C.8 Sono alla ricerca di biografie, saggi e studi su Emilio Salgari, quali sono e dove/come li posso trovare?
La sezione "Edizioni Attuali" raccoglie informazioni sul panorama editoriale dedicato a Salgari, cioe' le recenti pubblicazioni dei suoi romanzi e racconti, ma non solo. Infatti, seguendo il link "Saggi" e' possibile trovare un elenco dettagliato delle opere critiche su Salgari e la sua Opera. Il link dal titolo "Le case editrici" e' invece una pagina dove sono riportate le informazioni utili per contattare le case editrici che pubblicano questi saggi e quindi per poterseli procurare. Attenzione pero'! Alcuni dei titoli presentati, anche se recenti, sono fuori stampa.



C.9 Con quali criteri si riconoscono i romanzi scritti realmente da Salgari?
Ogni lettore che abbia un po’ di dimestichezza con lo stile di Salgari si accorge piuttosto facilmente quando sta leggendo un “falso”. Chi si lascerebbe ingannare, ad esempio, leggendo I Ribelli della Montagna oppure Lo Scotennatore? Comunque, in presenza delle ormai numerose bibliografie salgariane accessibili, è agevole riscontrare come la genuina produzione di Emilio Salgari , morto nel 1911, sia conclusa con il postumo Straordinarie avventure di Testa di Pietra che risale al 1915 e sul quale già occorre porre molti punti interrogativi poiché è noto che vi mise mano lo scrittore Aristide Marino Gianella, incaricato di ultimare e revisionare il romanzo.
Tutti i titoli pubblicati dopo il 1915 sono senza dubbio dei “falsi”. Il criterio più agevole è dunque munirsi di una affidabile bibliografia salgariana in cui siano elencati cronologicamente soltanto i romanzi genuini ovvero indicati chiaramente i falsi apparsi, appunto, dopo il 1915.



C.10 I libri della casa editrice Carroccio (collana Nord Ovest e collana Salgariana) sono in edizione integrale?
I volumi dell’editrice Carroccio, che ha letteralmente invaso il mercato con la quasi completa produzione salgariana dalla seconda metà degli anni Quaranta a tutti gli anni Sessanta del secolo scorso, ristampandola in numerose Collane a tamburo battente, purtroppo non sono in edizione integrale. E i ritocchi non sono affatto “leggeri”. Inoltre non solo ha stampato non pochi “falsi”, ma ha dato alle stampe testi originali modificati sostanzialmente (ad esempio racconti allungati arbitrariamente in modo da ottenere dei “romanzi”, quali L’Aquila Bianca, per citarne uno) e persino alcuni romanzi originali suddivisi in due volumi con testo ritoccato ai quali ha assegnato titoli nuovi (quali ad es. La Favorita del Mahdi cui fa seguito Lo Sceicco del Kordofan, titolo, quest’ultimo, inesistente nella reale produzione salgariana; oppure Alla conquista di un impero cui fa seguito Il Rajah dell’Assam e così via).



C.11 Ho letto sulla pagina dei Falsi che il romanzo La Tigre della Malesia non sarebbe di Salgari, ma altrove ho letto che sarebbe invece la prima stesura de "Le Tigri di Mompracem". Quale affermazione e' corretta?
In realtà, si tratta di due romanzi distinti, che recano il medesimo titolo, ma sono stati scritti a molti anni di distanza l'uno dall'altro e da "penne" differenti. Il primo dei due romanzi, e' in effetti la prima versione del romanzo Le Tigri di Mompracem, che fu pubblicato nel 1883 a puntate come appendice sul giornale La Nuova Arena di Verona, in cui Salgari lavorò in gioventù. Si tratta di una versione, successivamente rimaneggiata e ripubblicata su altri quotidiani italiani, molto diversa da quella che sarà poi l'edizione in volume del 1900: e' molto più "violenta", con un Sandokan davvero "sanguigno" e che sicuramente riflette lo spirito appassionato del giovane Salgari, non ancora sposato e afflitto dai successivi problemi familiari ed editoriali.
Un'accurata analisi di questa prima edizione d'appendice del romanzo salgariano, e il testo integrale del 1883, può essere letta sul volume La Tigre della Malesia, a cura di Roberto Fioraso, Viglongo Editore (vedi la sezione Edizioni Attuali).
Alcuni anni dopo la morte di Salgari, nel 1927 per la casa editrice Sonzogno, fu pubblicato un romanzo dal titolo La Tigre della Malesia, a firma abbinata Motta-Salgari, che invece non può essere affatto catalogato tra gli originali salgariani in quanto NON scritto da Emilio, il cui nome fu inserito solo per finalità pubblicitarie e commerciali. L'autore effettivo "dovrebbe essere" Luigi Motta, ma fonti non ancora confermate riferiscono che questo romanzo fu in realtà scritto da tal E. Moretto, da cui Motta avrebbe assunto la paternità, non si sa quanto legalmente.



C.12 Nel romanzo Le Tigri di Mompracem Lady Marianna è viva, mentre ne I Pirati della Malesia è già morta. Salgari non descrive la sua morte in nessun romanzo?
Effettivamente, esiste un "buco temporale" tra Le Tigri di Mompracem e I Pirati della Malesia in cui Salgari posiziona la morte di Lady Marianna; successivamente, Yanez racconterà che la fanciulla è morta a causa di una epidemia.
Leggenda salgariana vuole che esista un romanzo, scritto e forse anche pubblicato ma di cui non è rimasta traccia, dal titolo La Perla di Labuan, che si situerebbe, come avventure, tra quelle de Le Tigri e I Pirati e in cui verrebbe effettivamente descritto come muore la sposa di Sandokan.
Ma, come detto, si tratta di una sorta di "leggenda", perchè nessuno ha mai trovato le prove dell'esistenza di questo romanzo.
Con queste premesse, nel 2014 il salgariano Fabio Negro ha scritto e pubblicato il romanzo "La Perla di Labuan. Una leggenda salgariana" (Associaz. Culturale Il Foglio). In bilico tra sogno e reltà, l'autore ha intessuto nuove avventure per Sandokan, la Tigre della Malesia, l'amata Marianna e il fido Yanez, con quello stile di narrazione tipico della prosa salgariana.



C.13 Vorrei comprare i volumi del ciclo dei Pirati della Malesia: esiste una edizione integrale di tutti gli 11 romanzi?
Malgrado l'abbondanza di pubblicazioni dei romanzi del ciclo dei Pirati della Malesia, non ci sono attualmente molte case editrici che hanno pubblicato *tutto* il ciclo.
Ci sono infatti (confronta la pagina delle Edizioni Attuali) almeno 20 edizioni de Le Tigri di Mompracem, ma appena 4 edizioni de La caduta di un impero. In linea di massima, fino al romanzo Le due Tigri, c'e' ancora un buon numero di edizioni tra cui scegliere, mentre per tutti gli altri, la scelta e' praticamente obbligata.

E' possibile acquistare, in un'unica collana, i volumi del ciclo dei Pirati della Malesia pubblicati da:
  • Fabbri Editori (ma attualmente manca ancora il volume La rivincita di Yanez, di prossima pubblicazione).
  • Fabbri Editori, divisione "edicola" (ha pubblicato, nel 2002 e nel 2005, la collana Emilio Salgari - L'opera completa, uscita in edicola, appunto).
  • Mursia Editori
  • Newton Compton (segnalata con riserva perchè i romanzi di questa casa editrice non sono ristampati da vari anni, anche se segnaliamo la ristampa, nell'anno 2008, de Le Tigri di Mompracem).



    C.14 Quand'ero piccolo (negli anni '70), ho avuto la fortuna di trovare in biblioteca l'opera (che a me sembra fosse completa) di Salgari in un'edizione che definirei "di lusso". Ricordo che i volumi erano grossi, più di 20X30, corredati da tantissime note e figure. Si può risalire all'edizione?
    Negli anni '70-'80 si è avuto in Italia un autentico fiorire di edizioni salgariane (la maggior parte, purtroppo, piuttosto scadenti, soprattutto in quanto a riproduzione dei testi integrali), ma, corrispondenti alla descrizione "grossi volumi di lusso", si possono inquadrare solo i romanzi dell'edizione salgariana annotata della Mondadori, curata da Mario Spagnol e Giuseppe Turcato.
    Si tratta di circa una trentina di titoli (non l'intera bibliografia salgariana, quindi) pubblicati in volumi di grandi dimensioni racchiusi in cofanetti e suddivisi per tematica.
    Nello specifico abbiamo infatti: il primo ciclo della Jungla (contiene: "I misteri della Jungla Nera", "Le Tigri di Mompracem", "I Pirati della Malesia", "Le due tigri"), il secondo ciclo della Jungla (contiene: "Il re del mare", "Alla conquista di un impero", "Sandokan alla riscossa"), il ciclo dei corsari (contiene: "Il Corsaro Nero", "La regina dei Caraibi", "Jolanda, la figlia del Corsaro Nero"), il ciclo del far-west (contiene: "Sulle frontiere del Far-West", "La scotennatrice", "Le Selve Ardenti"), i romanzi d'Africa (contiene: "La favorita del Mahdi", "I predoni del Sahara", "Sull'Atlante") e infine i romanzi di guerriglia (contiene: "Le stragi delle Filippine", "Il Fiore delle Perle", "La capitana del Yucatan").
    Tutti i volumi sono ricchi di note e pieni di illustrazioni.



    IN PREPARAZIONE:
    DOM: Come e dove trovava ispirazione per i suoi romanzi?
    DOM: Su quali libri si documentava S.?
    DOM: Si può parlare di uno stile "salgariano", di una tecnica scrittoria utilizzata da lui?


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    Sezione D: Le domande relative a tutta la produzione (cinematografica, fumettistica, ecc..) basata sulla vita e le Opere di Emilio Salgari.

    D.1 Sono stati tratti film o serie tv da opere di S.?
    Si, sono stati tratti numerosi film dalle opere di Salgari, i quali hanno preso spunto principalmente dai Cicli dei "Pirati della Malesia" e dei "Corsari delle Antille". A partire dagli anni '20, cioe' da quando il cinema era, non solo in bianco e nero, ma anche muto, molti attori hanno prestato il loro volto a Sandokan e al Corsaro Nero, e a molti altri personaggi salgariani.
    Nel 2011 Corinne D'Angelo ha portato a termine un lungo studio dedicato al mondo delle trasposizioni cinematografiche e televisive tratte dai romanzi di Salgari, confluito nel volume di saggistica "Eroi di carta sul grande schermo. Emilio Salgari e il cinema" (Simple, 2011, dedicato interamente all'argomento.
    La sezione Film di questo sito ospita informazioni e locandine di queste pellicole.



    D.2 Sapresti per caso dirmi se sono state realizzate delle videocassette delle serie televisive "Sandokan", "La Tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!" e "Il Corsaro Nero", il cui protagonista principale era Kabir Bedi? Inoltre, mi sono piaciute molto le colonne sonore di questi film. Puoi dirmi dove posso trovare i testi e/o dove scaricarle?
    Nell'ottobre 2000 gli episodi del telefilm "Sandokan", con la regia di Sergio Sollima, in cui Sandokan e' interpretato da Kabir Bedi, Yanez da Philippe Leroy e Marianna da Carole Andrè, hanno fatto capolino nelle edicole d'Italia e nei negozi tipo RicordiMediastore, in vendita ad opera della RaiTrade. La raccolta si compone di 3 cofanetti, ciascuno contenente a sua volta una videocassetta con 2 episodi e una parte del romanzo "I pirati della Malesia". Le tre videocassette con relativi opuscoli sono pero' anche contenuti in un cofanetto unitario. Nel febbraio 2003 questa stessa serie e' stata riprodotta anche in 2 Dvd.
    E' stata realizzata, anni fa, una VHS (ora introvabile) contenente il film "La Tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!", ma recentemente questo film e' stato riproposto in versione Dvd.
    Stessa cosa è valida per il film "Il Corsaro Nero", per quanto sia piuttosto difficile rintracciare il supporto in DVD della pellicola.
    Nella sezione "Curiosità" dei Film si possono leggere e ascoltare/scaricare le sigle che hanno contribuito a rendere celebri questi film.



    D.3 Perche' il personaggio di "Sandokan" si associa in prevalenza al volto di Kabir Bedi e non a quello di altri attori che l'hanno preceduto, interpretando sullo schermo "La Tigre della Malesia"?
    Immagino ci siano vari motivi di questa "preferenza". Kabir Bedi e' un personaggio indiano (mentre la maggior parte degli attori che precedentemente avevano interpretato questo film erano italiani o comunque attori "bianchi") e quindi per questo forse piu' vicino all'idea esotica di un "principe Bornese" che i lettori di Salgari si son fatti di Sandokan.
    "Sandokan" e' stata la prima produzione "televisiva" con questo soggetto (mentre gli altri film erano usciti al cinema) e questo ha permesso al film di essere visto da tantissime persone, nella prima (del '76) e nella seconda (anni '80 ) programmazione; e' stato un vero e proprio "fenomeno", un "mito", non solo televisivo ma anche di marketing, vista la presentazione di innumerevoli tipi di "gadgets": questo ha fatto si' che l'associazione Kabir Bedi/Sandokan fosse ben conosciuta - nel bene e nel male - dal pubblico italiano, e quindi ricordata.



    D.4 E' vero che negli anni Cinquanta si faceva la collezione di figurine salgariane da incollare su un album apposito?
    Si, nel 1956 la Casa Editrice TATO lanciò, in abbinamento con l'uscita degli "Albi Salgari", una serie di figurine disegnate da Torchio dal titolo "Figurine Salgari, dalla Giungla al Far-West".
    La casa editrice sponsorizzava cosi' questa raccolta: "Una magnifica serie di 300 figurine - un originale albo illustrato di raccolta - un grande concorso con ricchi premi in palio (il primo premio era una Fiat 600)".
    (Vedi immagini: La presentazione dell'Opera, L'Album)


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    Sezione E: C'è dell'altro?

    Altre domande e altre risposte vengono aggiunte costantemente alle FAQ SALGARIANE. Tutti i "Tigrotti&Corsari" possono proporne di nuove scrivendo alla "Perla di Labuan" all'indirizzo e.mail:
    perla_di_labuan@libero.it


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    Il presente testo può essere letto in linea o scaricato, e può essere diffuso per via telematica senza limitazioni, citando la fonte. Il testo è però di proprietà del sito internet WWW.EMILIOSALGARI.IT che l'ha realizzato e non può essere utilizzato per scopi commerciali, pubblicato su riviste commerciali o inserito in CD-Rom, senza la previa autorizzazione della WebMistress del sito. ©LaPerlaDiLabuan


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