In una splendida giornata primaverile, sotto un cielo azzurro come quelli che si vedono solo in Italia, sono intervenuti Corinne D’Angelo, Fabio Negro, Oreste Paliotti e Mara Capotosto, alcuni tra gli autori degli articoli contenuti nei due saggi, oltre a Nicoletta Gruppi e Ivan Visioli, del gruppo di discussione (Mailing List) facente capo a EmilioSalgari.it.
Proprio Corinne D’Angelo, curatrice del progetto
Per Terra e Per Mare, introduce e modera l’evento, presentando a linee generali i caratteri di questa nuova collana.
Issata la rossa bandiera adorna di una testa di tigre, allestita – a cura di Carlo Bazan – la mostra di illustrazioni salgariane, giunti gli ospiti. È tempo di cominciare!
Tutto ha inizio come una bella chiacchierata di “cose salgariane” tra amici, con domande e risposte con il pubblico intervenuto.
Comincia subito Oreste Paliotti, presentando quelli che sono i suoi racconti all’interno dei due volumi, dedicati alla giovane Marianna Guillonk, a Tremal-Naik e alle ultime avventure partenopee dei
pirati della Malesia.
Paliotti spiega come abbia approcciato la stesura di questi racconti, ossia come facevano gli scrittori di
feuilleton di fine ottocento, che scrivevano storie a puntate, apparentemente fini a se stesse, ma che invece creavano poi intrecci appassionanti. Paliotti si è anche occupato di un bell’articolo di raffronto tra
La Rosa del Dong Giang e
La Regina dei Caraibi.
É la volta di Fabio Negro, che spaziando dalle praterie americane agli oceani (ambienti molto diversi eppure così simili tra loro), racconta quale fascino abbia esercitato il mare sull’animo del Capitano Salgari e la sua leggenda di navigante (e sarà poi tale?); con quanta abilità abbia descritto usi, costumi e superstizioni dei marinai.
Parimenti, è indubbio che l’incontro con Buffalo Bill, abbia letteralmente rapito Salgari, e da qui parte un’attenta analisi dell’epopea western dell’autore veronese che, ancora una volta, riesce a fondere perfettamente “sogni e realtà”.
Mara Capotosto, oltremodo appassionata al Ciclo dei Corsari in maniera particolare, nel suo interessante e preciso articolo, indaga sull’origine dei comprimari del Corsaro Nero, provando a dare una sua versione della storia che generalmente manca nel passato di tanti personaggi salgariani.
Nuovamente, si denota curiosamente quanta realtà ci sia dietro l’invenzione, e l’analisi di Capotosto ci porta necessariamente ad incontrare la storia di Amburgo, dei Paesi Baschi, della Spagna e della Francia meridionale, utile quanto meno ad indagare sull’antroponomastica salgariana.
Dopo un nuovo scambio di battute e approfondimenti insieme agli intervenuti l’evento si conclude allegramente con un rinfresco degno dei banchetti offerti dai
maharajah dell’Hindustan, poi la serata culmina in un ottima cena messicana a base di
chilì, guacamole, frijoles e tequila!
Il gruppo dei salgariani:
(da sin.) Nicoletta Gruppi, Corinne D’Angelo, Oreste Paliotti,
Mara Capotosto e Fabio Negro “Buf-Fabio Bill”
Scarica la LOCANDINA della presentazione organizzata a Roma
da Terra e Per Mare - www.emiliosalgari.it.