* ~ RASUPURAM KRISHSWAMI NARAYAN ~ *
(1906 - 2001)

Narayan, recentemente scomparso all'età di 95 anni, è uno dei massimi esponenti della lunga serie degli scrittori indiani in lingua inglese. Anzi può essere considerato il patriarca della letteratura indiana in lingua inglese.
Il suo primo romanzo, frutto di una breve esperienza come maestro in una scuola in un villaggio dell'India del sud, fu, nel 1935, "Swami e i suoi amici". Ad esso se ne sono affiancati altri tredici, tutti ambientati nella immaginaria cittadina dell'India meridionale di Malgudi, molto simile a Madras, la città natale dello scrittore.
In italiano sono stati tradotti, al momento, i seguenti titoli:

Aspettando il Mahatma - Giunti
Il chiacchierone - Guanda
Il laureato - Marcos y Marcos
Il mago della finanza - Il Sole 24 ore
Il mondo di Nagaraj - Giunti
Il nostro amico Sampath - Marcos y Marcos
Il pittore di insegne - Giunti
La stanza di Savitri - Giunti
Raju della ferrovia - Giunti
Swami e i suoi amici - Giunti
Un elefante per Malgudi - Giunti
Una tigre per Malgudi - Guanda / TEA

La cittadina di Malgudi diventa il luogo dove tutti gli aspetti e le contraddizioni della società indiana si incontrano e si scontrano. Malgudi e tutto il campionario di umanità, protagonista nei romanzi di Narayan, oscillano incessantemente fra l'apertura alle novità, alla modernizzazione, all'interscambio con la cultura occidentale e il retaggio ed il fascino inossidabile delle antiche tradizioni.
Narayan racconta con ironia, humour e, soprattutto, dolcezza, la vita quotidiana del suo paese, spaziando, mediante le storie dei suoi personaggi, dalla condizione della donna, alla figura di Gandhi, all'impatto del mondo indiano con il modello di vita inglese, alla religione come modello insostituibile di vita, ai quotidiani riti religiosi.
Tra i citati romanzi consiglio la lettura di "Raju della ferrovia" in cui Narayan approfondisce con il solito acume e l'immancabile ironia l'aspetto della sete di spiritualità che pervade ogni cosa in India.
Narayan è stato insignito di innumerevoli premi letterari, trai quali il Premio Benson attribuito dalla Royal Society of Literature e il National Prize of the Indian Literary Academy, era inoltre membro onorario della American Academy. Ma il premio più atteso, il Nobel, non arrivò mai.
Oltre ai romanzi, Narayan è autore della riduzione in prosa dei due massimi poemi epici della letteratura religiosa indiana, il Mahabharata e il Ramayana (ambedue in edizioni Guanda), e il libro "Dei e demoni dell'India" in cui presenta una lunghissima carrellata di personaggi tratti dalla mitologia indiana. Le tre opere permettono al lettore occidentale di avvicinarsi con facilità ad una cultura molto complessa e, per certi versi, molto distante.




~ * ~ KHUSHWANT SINGH ~ * ~
(1915 - Vivente)

Si tratta di un autore famosissimo e molto venduto in India. Oltre ai romanzi ed una monumentale "Storia dei Sikh" (etnia a cui appartiene) è autore di numerosi saggi e articoli. A seguito delle minacce di morte ricevute per le sue prese di posizione contro gli estremismi a base religiosa è costretto da anni a vivere sotto scorta.
Vediamo brevemente i tre suoi romanzi apparsi in Italia. Ultimo uscito è il suo romanzo più famoso, "Delhi" (edizioni Neri Pozza nella serie Le Tavole d'oro), un omaggio alla sua città d'adozione. Si tratta di un romanzo epico in cui Singh mescola in modo magistrale presente e passato, bellezze e miserie della capitale dell'India, ripercorrendone la storia millenaria e intercalandola a scorci in cui mostra le ombre del presente.
Sempre nella collana Le Tavole d'oro è uscito il romanzo "La compagnia delle donne".
Singh descrive la apparente liberazione sessuale di un indiano educato in Occidente, con una straordinaria galleria di donne libere e intraprendenti. Ma è anche la storia di un uomo che abbraccia stili di vita non suoi a cui, allo stesso tempo, i propri mancano. Il terzo titolo "Quel treno per il Pakistan" (edito da Marsilio) è ambientato nel momento storico, doloroso e tragico, della Spartizione, in un villaggio prossimo al nuovo confine. Il villaggio è popolato da una serie di indimenticabili personaggi, ciascuno espressione e descrizione di uno degli innumerevoli, e spesso contraddittori aspetti della società indiana. Quel che ne esce è un microcosmo che ricorda molto quello della Malgudi di Narayan. Molti sono i romanzi ambientati nel momento della Spartizione. Ma questo di Singh, assieme a "La spartizione del cuore" di Bapsi Sidhwa, si distingue nettamente per lo spessore dei personaggi e l'efficacia delle descrizioni.




~ * ~ SIDHWA BAPSI ~ * ~

Nata a Karachi, in Pakistan, è vissuta per molti anni a Lahore (Pakistan) ed attualmente si è trasferita negli Stati Uniti. E' attivamente impegnata nel movimento per la difesa delle donne asiatiche. Appartiene alla piccola comunità Parsi, cioè ai discendenti dei seguaci di Zoroastro che, a partire dall'VIII secolo, perseguitati dai musulmani, lasciarono la Persia trasferendosi in India.
La casa editrice Neri Pozza ha pubblicato tre suoi romanzi all'interno della collana "Le tavole d'oro", dedicata alla narrativa orientale.
Il primo romanzo è "La spartizione del cuore" (ora anche in edizione economica TEA) ambientato nel periodo della partenza degli Inglesi dall'India e del tramonto del loro impero coloniale. Il libro descrive la divisione dell'India Britannica nei due stati indipendenti di India e Pakistan con il sanguinoso corollario di violenze religiose.
Quello che distingue questo romanzo dai molti altri che trattano lo stesso momento storico è la leggerezza ma allo stesso tempo la profondità dello stile con cui la scrittrice affronta e descrive le tragiche vicende che lo contraddistinsero e che lei visse personalmente. Magistrale è come riesce a tratteggiare il prima e il dopo la Spartizione, mostrando come per ciascun personaggio improvvisamente divenga importante, anzi fondamentale, la sfera religiosa, prima marginale e secondaria.
Il secondo romanzo "Il talento dei Parsi" narra, in maniera anche umoristica, la vita, non sempre facile, di una famiglia Parsi nel Punjab della fine del diciannovesimo secolo, di come il protagonista riesca a mettere a frutto l'innata predisposizione per il commercio.
In "La sposa pakistana", il terzo titolo, Sidhwa Bapsi affronta invece, con la solita maestria, il tema dei matrimoni combinati e della posizione della donna all'interno della società indiana.




E.Salgari
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