Viola e Selene, due corsare alla scoperta di Sandokan.
Olimpia Cali'

 

Questa è la storia di due corsare che nel corso del loro cammino fatto di saccheggi, fughe e duelli all’ultimo respiro hanno conosciuto un uomo che avrebbe cambiato completamente il loro modo di vedere la vita.

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- Uomo in mare!- urlò la vedetta.

- Cercate di salvarlo!- urlò Viola dalla sua postazione.

I suoi uomini si calarono in mare e riuscirono a recuperare il naufrago in pochi minuti. Quando lo portarono a bordo, l’uomo era svenuto. Poteva avere  non più di venticinque anni, ed era un uomo eccezionalmente bello, dai capelli neri, che gli scendevano fino alle spalle, e da un corpo molto vigo­roso. Sul petto nudo vi erano diverse cicatrici e da ciò si poteva dedurre che era un guerriero, uno di quei tanti che affollavano le coste delle isole malaysiane.

Viola fu raggiunta da Selene che le disse:

- Cercherò di curarlo io!

- D’accordo! Portalo nella tua cabina!

Mentre Selene si allontanava, Viola la scrutò e pensò che era impossibile che due ragazze così di­verse come loro potessero essere così amiche: non differivano solo per l’aspetto fisico ma anche e soprattutto per il carattere. Erano entrambe corsare ma mentre Viola era molto impulsiva e seguiva il suo istinto, Selene era più riflessiva. Le due ragazze si conoscevano ormai da tre anni, quando erano ancora sedicenni, e ave­vano deciso di fuggire dalle rispettive famiglie per ritrovare la libertà che non avrebbero mai potuto avere. Intanto Selene nella sua cabina stava cercando di capire in che condizioni fosse l’uomo che sembrava ferito, ma per fortuna non gravemente. Il petto era segnato da una ferita fresca, ma che l’acqua del mare aveva in parte disinfettato. Selene fasciò il petto del giovane che si svegliò in quel momento.

- Cos’è successo? Dove sono? Chi siete voi?- balbettò con la voce più sensuale che Selene avesse mai sentito.

- Il mio nome è Selene e nonostante il mio nome sono una corsara! Qual è il vostro nome?

- Il mio nome è Akudra! Sono un tigrotto!

- Siete cosa?

- Non posso crederci! Siete la prima persona che non ha mai sentito parlare delle Tigri di Mompra­cem!

- Siete uno degli uomini del terribile Sandokan?

- Perché terribile? Non ho mai conosciuto un uomo più giusto di lui!

- Tutti dicono che sia un terribile pirata che non esita ad uccidere la gente senza motivo!

- Non è vero! I suoi valori sono ben diversi da quelli che credete! E comunque anche voi non avete detto di essere una corsara?

- Io non uccido la gente! Come mai vi abbiamo ritrovato in acqua?- disse Selene.

- Gli inglesi ci hanno teso un agguato! Viaggiavo con altri cinque tigrotti e gli inglesi ci hanno sor­presi! Tre dei miei compagni sono stati catturati, mentre io e un altro uomo siamo riusciti a fuggire gettandoci in acqua!

- Finalmente vi siete ripreso!- disse Viola entrando nella cabina di Selene.

- Anche voi siete una corsara?- disse Akudra.

- Non dovete avere paura di me!

- Io non ho paura di nessuno, figuriamoci di una donna!

Viola avrebbe voluto ribattere, ma Selene le fece capire con un cenno della mano che non era pro­prio il caso. Quando la ragazza uscì, Akudra domandò a Selene:

- E’ lei il capitano?

- Si, perché? La cosa vi sembra tanto strana?

- Come riesce a farsi obbedire da tutti i suoi uomini?

- Viola è un tipo estroverso e poi è anche molto abile nelle sue mosse! A prima vista può sembrare impulsiva e cocciuta e lo è, ma bisogna conoscerla meglio per capire fino in fondo il suo compor­tamento!

- Se lo dite voi, vi credo!

Akudra le sorrise e Selene gli disse:

- Vi andrebbe qualcosa da bere?

- Volentieri! A dire la verità sono anche affamato!

- In quanto al cibo non so cosa ci sia fra le nostre scorte! Vado a vedere! Voi aspetta­temi qui!

Quando Selene tornò nella cabina, trovò Akudra che gironzolava.

- Che ci fate in piedi? Vi avevo detto di non muovervi!

- Chi è quest’uomo?- le chiese lui di rimando indicando un ritratto.

- Lui? E’ George! Era il mio fidanzato e stavamo per sposarci…

- Perché non vi siete sposati?

- E’ stato ucciso a tradimento e da allora ho deciso di diventare quello che sono per vendicarlo!

- Sapete chi l’ha ucciso?

- Si, è stato un vecchio barone olandese! George era stato testimone di una sua azione scorretta e quell’uomo l’ha fatto uccidere… E’ stato un brutto colpo per la sua famiglia, ma anche per la mia…

- Il vostro George è stato molto fortunato ad essere stato vostro promesso sposo…

- La mia famiglia mi ha organizzato un matrimonio con un uomo odioso e sono fuggita da casa! Non sapevo dove andare ma per fortuna ho incontrato Viola che mi ha invitato a seguirla!

- La mia famiglia è stata uccisa dagli inglesi, e da quel giorno ho deciso di vendicarmi!

Selene si sedette accanto a lui e lo guardò mentre mangiava. Akudra dal canto suo guardava Selene e più la guardava, più sentiva di provare qualcosa per lei. Quando ebbe finito di mangiare, la ra­gazza gli disse:

- Rimettetevi a letto e riposate! Io vado da Viola a chiederle se ha bisogno d’aiuto!

Akudra le baciò entrambe le mani e le disse:

- Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me! Un giorno spero di essere in grado di ricam­biare!

- Chiunque avrebbe fatto lo stesso!- disse Selene.

In quel momento bussarono alla cabina di Selene. Era Viola che chiedeva l’aiuto della sua amica. Selene rivolse un sorriso ad Akudra e gli disse:

- Spero che possiate riposare bene! Buonanotte!

Era già scesa la sera nelle coste malesi. Capitava spesso che Viola e Selene si ritrovassero insieme al timone e che si scambiassero opinioni sulla giornata appena trascorsa. Quella sera Viola fece l’interrogatorio a Selene e le chiese:

- Come mai hai passato tutta la giornata con lui?

- Era ferito! Cerca di capire!

- Non sono arrabbiata con te! Posso cavarmela da sola! Vorrei sapere quante probabilità ci sono che Akudra riesca a farti dimenticare George…

- Non sono affari tuoi!- rispose Selene sorridendo- Comunque non penso che potrei mai dimenticare George…

- Chissà?- disse Viola- Pensi che dovremo accompagnarlo dal suo capo?

- Bisognerebbe chiederlo a lui! Penso che voglia ritornare a combattere con Sandokan contro gli in­glesi…

- Tu vorresti dire che noi dovremmo recarci da quel pirata sanguinario?- chiese Viola con aria in­credula.

- Secondo me non devi giudicarlo solo da come si dice che sia!

- E chi ti dice che quando andremo da lui non ci ucciderà?

- Mi stupisco di te! Dov’è finito tutto il tuo coraggio?

Viola non fece in tempo a rispondere perché il loro veliero fu urtato da una nave ben più grossa. La bandiera lasciava intendere che la nave fosse francese, ma sia Viola sia Selene sapevano che si trattava del loro più grande nemico, Lord Burgess, un sergente inglese che loro avevano più volte affrontato. Erano nemici di lunga data perché una volta le due ragazze avevano salvato la vita a dei condannati a morte ingiustamente e Lord Burgess gliel’aveva giurata, cominciando a perseguitarle ovunque loro andassero.

- Controllate che il veliero non abbia avuto danni!- urlò Viola ai suoi uomini.

Dalla nave nemica partirono tre colpi di cannone che colpirono di sbieco il veliero che cominciò ad imbarcare lentamente acqua. Burgess e i suoi uomini assaltarono la nave di Viola e Selene e cer­carono di catturare tutti i componenti dell’equipaggio. Alcuni degli uomini perquisirono tutto il ve­liero da cima a fondo senza trovare nulla che potesse interessarli. Intanto tutti i corsari capitanati da Viola e Selene erano impegnati in una lotta ad armi non pari che li vedeva contro quaranta uomini, mentre loro erano in venti. Viola si ritrovò faccia a faccia contro Burgess, mentre Selene fu costretta a confrontarsi con il capitano delle guardie di quest’ultimo, Robert.

- Non credete che io vi risparmi la vita perché siete una donna!- disse Robert a Selene.

- Non ho paura di uno sbruffone come voi!

- Vi farò rimangiare ciò che mi avete appena detto!

- Fatevi sotto, se avete davvero coraggio!

Viola alle prese con il sergente Burgess, lo stava mettendo in difficoltà con varie mosse azzeccate e finte degne di un vero maestro di scherma.

- E’ solo la fortuna delle principianti!- rise Burgess.

- Davvero? Eppure questa non è la prima volta che riesco a sconfiggervi!

La situazione era critica per l’equipaggio di Viola, che oltre ad essere in minoranza era anche in vi­sibile difficoltà. Robert, approfittando di una distrazione di Selene, le puntò la spada alla gola e gridò a Viola:

- Arrenditi oppure la tua amica si ritroverà con la gola fuori uso!

- Non ti arrendere!- gridò Selene- Lotta con tutte le tue forze!

Con uno strattone si liberò dalla stretta di Robert e gli puntò a sua volta la spada alla gola:

- Ho l’impressione che i ruoli si siano invertiti!

- Maledetta! Ma non è detta l’ultima parola!

Burgess riuscì ad imprigionare Viola e Selene fu costretta ad arrendersi. Il sergente stava per por­tarle via quando una voce urlò:

- Non te la sei ancora vista con me, maledetto inglese!

Selene capì subito che si trattava di Akudra e urlò:

- No, non lo fate! Siete ancora ferito!

- Un tigrotto non si ferma solo per una ferita superficiale!- le rispose Akudra parandosi davanti a Burgess.

- Davvero fai parte di quella banda di volgari pirati?- disse Burgess- Conosco qualcuno che sarebbe molto interessato a conoscerti! Robert dà fuoco a questo vascello!

- Non potete farlo!- urlò Viola.

- Agli ordini signore!- disse Robert.

In breve il veliero fu divorato dalle fiamme e tutti gli uomini di Viola e Selene furono costretti a gettarsi nelle gelide acque malesi per tentare di salvarsi. Viola, Selene e Akudra furono fatti salire sulla nave di Burgess che disse loro:

- Lord Guillonk sarà molto felice di conoscere tutti e tre! Non vedo l’ora di intascare la ricompensa per la cattura di quel maledetto pirata!

- E chi ti dice che io parlerò?- gli disse Akudra.

- Parlerai, parlerai! Conosco molti metodi per persuadere la gente a fare ciò che dico io! In quanto a voi due- continuò, rivolto a Viola e a Selene- Vi farò uccidere non appena arrivati a Labuan!

- Non contarci, maledetto! Prima d morire dirò a tutti di che pasta sei fatto!

- La gente non è disposta a credere a dei volgari pirati! Portateli nella stiva!

Una volta soli, Akudra disse a Viola e a Selene:

- Perdonatemi, so di avervi causato molti guai!

- Non preoccupatevi! In fondo noi ci siamo abituate!- gli rispose Viola sorridendo.

- Chi è Lord Guillonk?- chiese Selene.

- E’ lo zio della “Perla di Labuan”!- rispose Akudra e vedendo gli sguardi incuriositi di Viola e

Selene continuò- La “Perla di Labuan” è la moglie di Sandokan! Lui l’ha portata via con sé da pochi

mesi e si sono sposati!

- Lord Guillonk è contrario alla loro unione?- chiese Viola.

- Esatto! Ma almeno loro sono a Mompracem e…

Akudra si morse la lingua perché sapeva benissimo che Sandokan gli aveva vietato di rivelare a chicchessia il nome del loro covo.

- Cosa c’è?- gli chiese Selene.

- Non avrei mai dovuto parlarvi di Mompracem! Il mio capitano crederà che io…

- Che abbiate tradito la sua fiducia? Noi siamo amici, non ci sogneremmo mai di venire ad invadere la vostra isola!- lo rassicurò Viola.

- Non sappiamo nemmeno dov’è situata esattamente…- intervenne Selene.

Mentre Viola, Selene e Akudra navigavano verso l’ignoto, uno dei tigrotti che si trovava con Aku­dra quando quest’ultimo era stato salvato dalla nave di Viola e Selene, cercava faticosamente di arrivare a Mompracem aggrappato ad un relitto. Il suo nome era Onaimas ed era più vecchio di Akudra di circa cinque anni. Non si perse d’animo vedendo il compagno che veniva raccolto dalla nave di Viola e Selene. Aggrappandosi ad un pezzo di legno giunse a Mom­pracem in due giorni. Quando la vedetta lo vide arrivare, Sandokan corse in spiaggia e lo interrogò su ciò che gli era accaduto. Onaimas raccontò tutto ciò che gli era accaduto e disse che Akudra era caduto in mano ad altri pirati.

Sandokan corrugò la fronte e disse:

- Sicuramente lo uccideranno! Dobbiamo elaborare un piano per liberarlo! Hai visto dov’erano di­retti?

- Alla direzione opposta a quella in cui mi trovavo io!

Sandokan emise un urlo come se avesse capito e poi disse tra sé e sé:

- Che vogliano consegnarlo agli inglesi?

- Sarebbe terribile, capitano!- convenne Onaimas.

- Raduna dieci dei tigrotti più valorosi e chiama Yanez! Si parte per Labuan!

- Labuan?- chiese Yanez che aveva sentito- Lord Guillonk ci ucciderà non appena le sue guardie avvisteranno i nostri prahos!

- Io non ho paura di quell’inglese! Domattina all’alba salperemo alla volta di Labuan!

In quel momento uno dei tigrotti arrivò davanti a Sandokan correndo trafelato.

- Capitano! Sulla nostra isola sono approdati circa dieci uomini che chiedono rifugio!

- Portami da loro! Deciderò io se lasciarli vivere o ucciderli!

Gli uomini di cui parlava il tigrotto erano i pirati di Viola e Selene. Quando videro Sandokan nei loro visi si dipinse un’espressione di puro terrore. Sandokan se n’accorse e li tranquillizzò. Poi in­terrogò il più vecchio dei pirati e gli chiese:

- Da dove vieni?

- Io e questi uomini siamo pirati! Il nostro capitano è stato rapito dagli inglesi!

- Conosci un uomo di nome Akudra?

- Sì! Lo abbiamo trovato ieri in mare! Un componente del nostro equipaggio se n’è occupato ma ieri hanno portato via anche lui!

- Hai udito dov’erano diretti?

- Il sergente Burgess ha parlato di un certo Lord Guillonk e…

- Dobbiamo andare a Labuan! Yanez raduna dieci tigrotti e ordina a qualcuno di rifocillare questi uomini!- urlò Sandokan a Yanez.

- Subito, fratellino!

In capo a due giorni Sandokan e i suoi uomini arrivarono a Labuan. Intanto Viola, Selene e Akudra erano stati portati nel palazzo di Lord Guillonk che li aveva sottoposti ad un vero e proprio interrogatorio. Lord Guillonk aveva messo Akudra sotto torchio per fargli confessare la via più breve per giungere a Labuan. Ovviamente il tigrotto non si era lasciato intimorire dalle minacce di

morte, anzi aveva dichiarato:

- Puoi anche uccidermi, ma non avrai mai informazioni da me!

Lord Guillonk interrogò a lungo anche Viola e Selene che naturalmente non risposero alle sue

domande. Alla fine il Lord, esasperato, ordinò che i tre prigionieri fossero messi in prigione.

- Ora sì che siamo nei pasticci!- commentò Viola appena furono soli.

- Non preoccuparti! La Tigre verrà a salvarci!- le disse Akudra sicuro del fatto suo.

Akudra non si sbagliava: mentre lui pronunciava questa frase, Sandokan, Yanez e Onaimas si erano addentrati nei giardini della villa di Lord Guillonk e stavano elaborando un piano per liberare Akudra.

- Bisogna sapere dove si trovano esattamente le prigioni!- disse Onaimas a Sandokan.

- Di questo ti occuperai tu! Io e Yanez faremo un giro per vedere quante guardie ci sono in giro!

- Non saranno certo poche!- disse il portoghese.

Onaimas tramortì il primo soldato che gli capitò a tiro e gli prese la divisa. Travestito da guardia inglese passò inosservato fra le altre guardie e riuscì a penetrare nella cella dove si trovavano Viola, Selene e Akudra.

- Onaimas! Che ci fai qui?

- Sandokan ha capito subito che ti trovavi qui e quindi ha deciso di venire a liberarti!

- Piuttosto veloce!- commentò Viola dal suo angolo.

- E tu chi sei?

- L’ho conosciuta dopo il nostro naufragio, con la sua amica Selene! Allora, Sandokan ha già elaborato un piano?

- Puoi scommetterci! Ci sarà solo da aspettare!

Onaimas tornò di corsa da Sandokan che aveva già pronto un piano per liberare Akudra. Ordinò a Onaimas di recarsi da Guillonk e di farlo allontanare dal palazzo con una scusa.

- Lord Guillonk?- disse Onaimas entrando nello studio del Lord.

- Cosa c’è?

- Alcuni soldati si stanno azzuffando nei pressi delle stalle! Dovete fare qualcosa!

- Arrivo subito… Questi soldati malesi… Sono dei buoni a nulla!

Non fu difficile per Sandokan, Yanez, e Onaimas liberare Akudra poiché quasi tutte le guardie, sebbene avessero l’ordine di sorvegliare rigorosamente i prigionieri, erano soliti dimenticare il loro compito e si dedicavano ad attività completamente diverse, come ubriacarsi e giocare a carte.

Davanti alla cella dove erano tenuti prigionieri Viola, Selene e Akudra c’era il soldato che Onaimas aveva tramortito e che ancora non si era ripreso. Sandokan aprì la cella e intimò ad Akudra, senza accorgersi della presenza di Viola e Selene:

- Dobbiamo andarcene prima che Guillonk si accorga che l’abbiamo preso in giro!

- Spiacente me ne sono accorto, maledetto pirata!

Era Guillonk con circa dieci soldati che scendeva minaccioso i gradini che lo separavano da Sandokan.

- Siete un tipo sleale, mio caro inglese!- disse Yanez sarcasticamente- Per prima cosa, noi siamo in quattro, e voi ci fate attaccare da ben dieci uomini… E poi non sapete che non è buona creanza attaccare alle spalle?

- Sta’ zitto, maledetto portoghese! Uomini attaccate!

- Siamo solo in quattro!- disse Onaimas- Non ce la faremo mai!

- Errore! Siamo in sei! Sei pronta Selene?- disse Viola.

- Sono pronta! All’attacco!

- Questa poi!- esclamò Sandokan battendosi la mano in fronte- Aiutato da due donne!

Anche Onaimas e Yanez erano stupiti dal coraggio delle due corsare che sebbene combattessero contro due soldati contemporaneamente, non sembravano disposte ad arrendersi per nulla al mondo. Sandokan e Guillonk si trovarono faccia a faccia ancora una volta.

- Non sai quello che hai combinato rapendo mia nipote! Tutti i salotti di Londra conoscono questa storia!

- Mi fa piacere!- rispose Sandokan beffardo.

- Sono diventato lo zimbello di tutti!

- La cosa non potrebbe farmi più piacere!

- Tutti pensano che io sia stato uno stupido a fare andare via mia nipote!

- Non pensano male!

Quest’ultima affermazione ferì profondamente l’orgoglio di Guillonk che si scagliò contro il nemico, ferendolo gravemente alla spalla. Yanez vedendo ciò, gridò agli altri che era giunto il momento di andare via. Sandokan sanguinante alla spalla gli disse:

- Non possiamo arrenderci proprio adesso! Continuiamo a combattere!

- Ma tu sei ferito! Non possiamo continuare a combattere!- ribatté Yanez.

- Fa’ come ti dico!- gridò Sandokan.

- Sei finita, Tigre della Malesia!- disse Guillonk approfittando della distrazione di Sandokan.

 

- Questo lo dici tu!

Sandokan riuscì incredibilmente a liberarsi di Guillonk e insieme agli altri scappò verso il praho che li attendeva nel cuore della notte. Durante il viaggio, Viola e Selene furono interrogate da Sandokan che le informò che il loro equipaggio si trovava a Mompracem e che lui le avrebbe scortate fin lì.

- Avrei potuto immaginare di tutto, ma non avrei immaginato che un giorno sarei salita a bordo di un praho con il temibile Sandokan!- sussurrò Viola a Selene.

- Mai dire mai!- commentò sarcastica Selene alla quale l’idea di passare un altro po’ di tempo con Akudra non dispiaceva affatto.

Dopo due giorni di viaggio giunsero a Mompracem. Prima di scendere Selene andò da Viola e le disse:

- Penso che poi non sia così terribile!

- Chi?- chiese Viola.

- Sandokan, è ovvio! Insomma… Tutti dicono che sia un terribile pirata e che non abbia pietà di nessuno eppure ci ha risparmiate!

- Solo perché siete donne!- disse una voce proveniente dall’entrata della minuscola cabina del praho.

- Voi… Ci stavate spiando, Tigre della Malesia?- dissero Viola e Selene in coro.

- Non vi stavo spiando! Ero solo venuto ad avvertirvi che siamo arrivati!

- Che cosa avete sentito dei nostri discorsi?- chiese Viola.

- Quasi tutto! Sono felice che non la pensiate come tutti gli altri! Non sono quelli che tutti credono!

- Ci ucciderete?- chiese Selene.

- Se avessi voluto, l’avrei fatto prima!

Viola e Selene furono accolte dal loro equipaggio che affermò di essere stato trattato benissimo in quei pochi giorni. Le due ragazze si rattristarono quando seppero che della loro nave non c’era più traccia, ma Sandokan disse loro:

- Non vi lascerò partire senza una nave! Rimarrete da noi fin quando i miei uomini non vi avranno costruito una nuova nave!

- Non sarà un grosso disturbo?- azzardò Selene.

- Per nulla!- le rispose sorridente Akudra che da due giorni non le aveva più rivolto la parola.

- Sarà un piacere!- gli fece eco un altro tigrotto di nome Elchim fissando intensamente Viola.

- Lui è mio fratello!- lo presentò Akudra.

Elchim era un giovane sui ventitré anni, un po’ più basso di Akudra ma ugualmente affascinante. Il suo punto forte erano gli occhi scurissimi che luccicavano come rarissime perle nere.

- Venite con me!- propose Sandokan- Vi farò conoscere la “Regina di Mompracem”!

Le portò in un’abitazione che si trovava su uno strapiombo. Arrivati in prossimità dell’entrata si cominciarono a sentire le note dolcissime di uno strumento musicale.

- E’ Lei che suona la mandola!- spiegò Sandokan alle due amiche. Quando il pirata entrò, una figura esile gli si avvicinò e gli disse con una voce dolcissima:

- Mio caro amico! Ero in pensiero! Dove sei stato?

- Sono andato a liberare uno dei miei tigrotti, ma ora sono qui!

I due si abbracciarono, e poi lui le disse:

- Loro sono due corsare! Le ho conosciute nelle prigioni di Lord Guillonk!

- Sono felice di conoscervi!- disse la ragazza a Viola e a Selene che la guardavano incuriosite.

- Saranno nostre ospiti per un paio di giorni! I miei tigrotti faranno di tutto per costruire una nave in poco tempo!

- Noi… Non sappiamo come ricambiare tanta generosità!- disse Viola.

- Non ce n’è bisogno! Sono felice di aiutarvi!

Sandokan e Yanez lasciarono Viola e Selene da sole con Marianna che fece di tutto per metterle a loro agio. Poi improvvisamente si fece seria, e chiese loro:

- Avete davvero visto mio zio?

- Vostro… zio?- chiese Selene che non ricordava quello che le aveva raccontato Akudra.

- Intendete dire Lord Guillonk?- chiese Viola.

- Sì, parlo proprio di lui! E’ sempre così spietato come lo era tempo fa?

- Insomma…

- Avete fame? Posso prepararvi qualcosa se volete!

- Se volete, possiamo aiutarvi! Ce la caviamo abbastanza bene!- proposero Viola e Selene.

- No, vi ringrazio! Siete mie ospiti e poi… me la cavo benissimo da sola! Sedetevi, sarete stanche dopo il viaggio!

- Effettivamente… Io sono abbastanza stanca e tu, Viola?

- Anche io!

Improvvisamente bussarono alla porta. Quando Marianna aprì si ritrovò davanti ad Akudra che le disse:

- Mia regina… Potrei parlare con Selene?

- Akudra… Sei tu? Entra…

- Devo parlarle da soli… Vi prego… Chiamatela!

- Come vuoi!

Marianna andò da Selene e le sussurrò qualcosa. La ragazza avvampò e corse fuori.

- Cosa le avete detto?- chiese Viola incuriosita.

- Là fuori c’è Akudra che vuole parlarle! Dal tono in cui me l’ha detto penso che voglia dirle qualcosa di importante!

- Immagino anche cosa!- rise Viola. Poi disse a Marianna:

- Vi dispiace se mi assento un attimo?

- Fate pure!

Vola si recò da Sandokan che si trovava con Yanez nella spiaggia e gli disse che doveva parlargli perché aveva bisogno di aiuto.

- Tutto l’aiuto di cui avrete bisogno! I miei uomini devono tenersi in allenamento! Raccontatemi tutta la vostra storia!

- Io sono nata in Italia, a Venezia! Avevo sedici anni quando gli austriaci uccisero la mia famiglia! Non sapevo dove andare ma fortunatamente quella sera ho conosciuto la mia banda! Abbiamo deciso di salpare per la Spagna e una volta arrivati, siamo stati attirati dall’idea di venire qui in Malesia! Un giorno lasciammo la nave incustodita…

- Come si può essere così irresponsabili?- gridò Sandokan che non avrebbe abbandonato i suoi velieri per nessuna cosa al mondo.

- L’abbiamo dovuto fare! Come vi dicevo, quando tornai al mio veliero, nella mia cabina si era nascosta Selene che da allora divenne la mia più grande amica! La sua famiglia era anch’essa

italiana, ma aveva parenti emigrati qui in Malesia.

- Perché chiedete il mio aiuto?

- Avete mai sentito parlare del sergente Burgess?

- Sì- intervenne Yanez- Dopo James Brooke è lo sterminatore di pirati più crudele di tutto il Borneo!

- Lui ci perseguita1 E’ stato lui a consegnarci a Guillonk! Io e i miei uomini abbiamo bisogno del vostro aiuto!

- Senz’altro! Tra compagni ci si aiuta!

Intanto, la conversazione tra Selene ed Akudra aveva assunto dei toni molto più piacevoli. Akudra condusse la ragazza nei pressi di un boschetto, dietro la dimora del pirata e disse a Selene:

- Vi disturba rimanere un po’ sola con me?

- Per nulla!- rispose Selene vagamente senza guardarlo.

- Volevo parlarvi! Innanzitutto vi ringrazio di tutto ciò che avete fatto per me!

- Figuratevi! Non dovete preoccuparvi! Anche voi avreste fatto lo stesso per me!

- E poi volevo dirvi che non vale la pena che non vi leghiate ad un altro uomo per colpa di George! Lui è…

- Lo so… E’ morto! Ma il punto è che non ho nessuno a cui legarmi!

- Ci sono io!

Detto questo la baciò sulle labbra. Selene fu sorpresa da quel gesto tuttavia non cercò di opporsi. Poi le disse:

- Spero che abbiate capito che provo qualcosa per voi!

- Diciamo che… il sentimento è reciproco!

Quando Selene raccontò tutto a Viola, la ragazza commentò:

- Lo sapevo che avrebbe avuto il sopravvento sui tuoi ricordi! Puoi continuare a combattere per vendicare George! Nessuno può impedirtelo!

- Lo farò! Hai chiesto aiuto a Sandokan?

- Ha detto che ci aiuterà a sconfiggere Burgess e i suoi uomini!

- Pensi che rivedremo Burgess molto presto?

- Ho la sensazione che non tarderà a farsi rivedere!

Viola non si sbagliava: quella notte, quando meno se lo aspettavano, l’isola di Mompracem fu presa a cannonate e all’incirca quaranta inglesi approdarono sull’isola gridando il nome di Viola e Selene che volevano morte. La maggior parte dei tigrotti, guidati da Sandokan, Yanez, Viola e Selene scese di corsa nella spiaggia e cominciò a lottare contro gli inglesi. Burgess non era solo: con lui c’erano anche Lord Guillonk e il barone che aveva ucciso George.

- Finalmente ho scoperto dove ti nascondevi, Tigre!- disse Guillonk in modo sprezzante- Voglio essere generoso! Ridammi mia nipote e io ti risparmierò la vita!

- Se vuoi tua nipote, dovrai prima passare sul mio cadavere!

- Non è escluso che succeda!

Viola e Selene si ritrovarono faccia a faccia con Burgess e il barone.

- Finalmente ci rivediamo!- disse Burgess a Viola.

- Questa sarà l’ultima volta! Ti sconfiggerò definitivamente!- rispose Viola.

- Mettiamo in palio le nostre vite! Se io vinco ti ucciderò! Ma se vinci tu, ucciderai me!

- Ci sto! Cominciamo!

Viola, animata dal desiderio di vendicare tutti gli oppressi da Burgess ebbe facilmente la meglio. Molti dei tigrotti persero la vita in quello scontro, ma anche molti soldati inglesi non si salvarono dalla ferocia di quei malesi. Le lame delle spade di Viola e di Lord Burgess s’incrociavano agilmente e nessuno dei due demordeva.

Con una mossa abilissima Viola riuscì a togliere di mano la spada a Lord Burgess che stupefatto da quel gesto, decise di arrendersi.

- Mi arrendo! Fai di me ciò che vuoi! Uccidimi!

- No, non lo farò! La mia spada non si macchierà con il tuo infimo sangue!

Viola gettò la spada per terra e si voltò per tornare indietro: Burgess che immaginava un’azione del genere prese la spada e cercò di conficcarla nel petto di Viola. La ragazza senza nemmeno rendersene conto si trovò per terra dopo aver udito il grido disperato di Elchim, che le disse:

- Viola! Sta’ attenta!

Il giovane la gettò per terra evitandole la morte. Viola riconoscente gli disse:

- Grazie, mi avete salvato la vita!

- E’ stato un piacere, Milady!

- Ehi! Io non sono una Milady! Non sono inglese! Sono italiana!

- Diamo quest’appellativo a tutte le donne straniere! Cosa ci trovate di strano?

Era la prima volta che Selene si ritrovava faccia a faccia con il vecchio barone che le disse:

- E’ la prima volta che combatto contro di te! Vedrò di non farti troppo male!

- Vi farò rimangiare ciò che avete appena detto! Io vi sfido per vendicare la morte di George!

- Non crediate che il vostro George fosse l’uomo che tutti credevate! Era solo una spia al servizio degli inglesi!

- Io lo amavo! Non c’era ragione di ucciderlo!

- Avrebbe potuto rivelare quello che facevo a qualcuno!

- Vi metterò a tacere per sempre!

- Non ci contate, bellezza! Nessuno è mai riuscito a battermi a duello! Figuriamoci una donna1

- C’è sempre una prima volta! In guardia!

- Cercherò di non umiliarvi troppo, come vi ho già detto prima!

Il duello fra i due fu arduo e faticoso, ma alla fine fu Selene ad avere la meglio. Il barone cadde ai suoi piedi e le disse:

- Avete vinto! Perché umiliarmi più di tanto? Tenete quest’anello! Vi nomino mia erede per chiedervi perdono di ciò che ho fatto al vostro George!

- Niente potrà mai ripagarmi per la morte di George: tuttavia vi ringrazio! Saprò fare buon uso del vostro denaro!

Gli ultimi duellanti erano Sandokan e Guillonk: il Lord inglese era in visibile difficoltà, ma non demordeva. Alla fine Sandokan, dopo averlo sconfitto gli disse:

- Ancora una volta vi ho sconfitto: ma so riconoscere quando un avversario è valoroso! Avete perso, ma vi risparmio la vita solo per il vostro valore! Ma sappiate che per me resterete sempre un miserabile inglese!

- E tu resti sempre un dannato malese! Ora va’ via dalla mia isola e non tornare mai più!

Sandokan, Yanez, Marianna e gli altri tigrotti si congedarono da Viola e Selene che partivano con due uomini in più nel loro equipaggio: Akudra ed Elchim che avevano deciso di unirsi alla loro banda.

Quando Viola e Selene andarono via, sulle coste di Mompracem stava sorgendo il sole che si specchiava cristallino sul mare. Il cielo era tinto di un rosa pallido, dai toni dolci che dava la lieve speranza che presto tutto in Malesia sarebbe cambiato grazie a uomini in grado di far trionfare la giustizia e di difendere chi ne ha bisogno

I quattro deposero le armi e andarono a vivere in una cittadina del Borneo Settentrionale, dopo che Akudra ebbe sposato Selene ed Elchim ebbe dichiarato i propri sentimenti a Viola per sposarla pochi mesi dopo il matrimonio di Akudra e Selene.

Corre comunque voce che i quattro pirati misero sempre le loro armi al servizio dei più deboli e degli oppressi, seguendo sempre il vero spirito di giustizia che appresero da un solo grande uomo, la Tigre della Malesia.

FINE